CHI SONO GLI EROI DEI NOSTRI FIGLI E CHI LI SCEGLIE.
di Donato Salvia
Ho fatto parte degli appassionati di Goldrake, un’astronave guidata da un umano in una serie di cartoni animati alla fine degli anni settanta, per cui è normale che i nuovi eroi di quaranta anni dopo faccia fatica a capirli. I miei genitori ascoltavano musica per me irreale, e loro non capivano la mia. Comprendo che da una generazione ad un’altra (e quarant’anni sono quasi due generazioni) i gusti siano notevolmente cambiati.
Il messaggio però no, il cambiamento del messaggio, quello non lo capisco.
I miei eroi erano belli, educati, vincenti. Si vestivano solitamente bene. Erano dei personaggi da ammirare e in definitiva una meta da raggiungere.
Anche la mitologia antica proponeva personaggi evidentemente irreali che però, nella loro altezza di Dei o eroi, insegnavano valori, etica, fierezza ed altro.
Oggigiorno, con la scusa di “portare la vita nella TV”, questa si è trasformata in spazzatura con programmi dove chiunque può urlare e dare il peggio di sé.
Ma nel caso degli adulti esiste il proprio potere di scelta. Nessuno ti obbliga a vedere il Grande Fratello VIP (chissà se i partecipanti hanno letto il libro di George Orwell da cui è preso il nome) o altri programmi compresi quelli di giornalismo/culturale (scritto in minuscolo di proposito) dove la pratica è quella di urlare più forte di altri per aver ragione.
Tornando alla tendenza, questa investe anche il mondo dei bambini.
Spesso i cartoni di oggi, su cui a volte mi cade l’occhio e gli eroi in essi, sono l’opposto. Sembra che sia stata introdotta una tendenza, sotto l’ombrello del politicamente corretto, che prevede personaggi differenti: gli eroi devono scendere dalla cima della loro altezza ed essere normali, anzi possibilmente un po’ più messi male di noi, magari paurosi o paranoici, perché “chi non ha delle ansie al giorno d’oggi?”.
E mentre i canali dei cartoni abbondano ed amplificano la loro programmazione (ho trovato cartoni a mezzanotte e alle sei del mattino), youtube kids propone deficienti in famiglia che fanno giochi a volte impressionanti per i piccoli. Non sono poche le notti perse da mia nipote non proprio neonata, a causa di video un po’ “pesanti” propinati non si capisce da chi.
Che questo sia un programma prestabilito per indebolire le generazioni future ed averle paranoiche già da piccoli io non lo so. Certo è che bambini che cacciano bisce come quelli dei miei tempi sono un po’ più difficili da soggiogare.
In ogni caso, controtendenza a tutto questo, mi sto dedicando alla scrittura di piccoli racconti per bambini dove non manchi il fantastico e dove i valori del buono, educato e bravo a scuola siano rimessi sulla passarella, perché in fondo in fondo, solo dei pazzi vorrebbero i loro figli maleducati, cattivi e perdenti a scuola.