Il giocattolo
Facciamo un applauso al giocattolo.
Esiste la giornata del giocattolo?
Non l’ho trovata, ma dovrebbe esistere. Ma non il giocattolo complicato che fa tutto, il giocattolo semplice che porta il bambino ad allargare la sua fantasia.
Ho infatti scoperto una piccola legge che potrebbe essere di aiuto ai genitori e anche ai costruttori di giocattoli: fornite giocattoli semplici così che quello che manca venga sviluppato dalla fantasia del bambino.
Cosa significa? Presto detto: prendete una macchinina elettrica bellissima sulla quale, dopo aver caricato le batterie, il bambino può salire ed andare. Dopo poco, nell’apatia del girare un volante e schiacciare un pedale, il bambino scenderà e vorrà fare altro.
La sua fantasia è coperta dalla completezza del giocattolo, dal fatto che esso raggiunge la perfezione della realtà. Rende molto contento un genitore che spera di aver comperato un “bel gioco” al figlio, ma la bellezza del giocattolo inibisce la sua fantasia, il suo creare e anche la sua attività agonistica.
Dategli una bici senza pedali e senza rotelle e una discesa ed ecco che avete un bambino che “partecipa” la gioco sperimenta l’equilibro, l’adrenalina della velocità e farà su e giù all’infinito con il patema della mamma “moderna” preoccupata per ogni cosa. Il bambino sulla bicicletta è vivo, il bambino nella macchinetta elettrica è apatico.
Mio padre, che oggi avrebbe più di 90 anni racconta che da bambino costruiva un cerchio con del ferro trovato (lo costruiva lui) e lo faceva andare avanti con un legno in giro per il paese. Cosa c’era di divertente? beh in primo luogo se il cerchio era fatto bene andava più veloce di quello che facevano i suoi amici, quindi una prova di abilità veniva superata, in seguito tutto quello che mancava al gioco lo creava lui con la fantasia. Quel cerchio era una macchina, era una moto era qualsiasi cosa lui volesse e questo ampliava la sua capacità creativa. Mio padre con la quinta elementare mi ha insegnato delle lezioni utili apprese empiricamente.
Del resto che scopo ha il gioco se non quello sfidare il bambino a tirare fuori le sue abilità, la sua fantasia, la sua creatività? E quale potrebbe essere il fine di un giocattolo se non essere solo un partner a tutto questo e non un sostituto?
Ecco quindi questa legge: più il giocattolo è perfetto e vicino alla realtà, meno stimola fantasia e creatività, meno è adatto al fine per cui il gioco (come attività) esiste.